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La scuola dell’ascolto. Oralità, suono e musica nell’opera di Elias Canetti
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La scuola dell’ascolto. Oralità, suono e musica nell’opera di Elias Canetti Oralita, suono e musica nell'opera di Elias Canetti School and Community - Sheet Music

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Books and Journals

SKU: UT.LB-13

Oralita, suono e musica nell'opera di Elias Canetti. Composed by Antonello Lombardi. Hardback (Cloth Hard Cover with Jacket). Classical. Books and Journals. Ut Orpheus #LB 13. Published by Ut Orpheus (UT.LB-13).

ISBN 9788881094745. 6.5 x 9.5 inches.

Grazie ad un’attenta analisi del catalogo della biblioteca di Elias Canetti è possibile individuare un corpus omogeneo di alcune centinaia di titoli composto da repertori paremiografici, raccolte di miti, leggende, favole, resoconti etnografici, canti e danze popolari. Scopo del libro è la messa a fuoco delle conseguenze prodotte da tale straordinario ‘archivio sull’oralità’. Da Auto da fé a Massa e potere, dalle giovanili pièces teatrali alla trilogia autobiografica e agli ultimi appunti degli anni Novanta, le opere dello studioso risultano tenute assieme da una sofisticata strutturazione acustica del pensiero, una metodologia della comprensione che di quel materiale si nutriva assiduamente, talvolta producendo interventi di autentica ‘archeologia sonora’. Interventi eseguiti in quella particolare officina mobile, avente per base la biblioteca-studio, che non smetteva di operare nelle osterie e nei caffè notturni, sui tram e per le strade, traendone anzi preziosa linfa. Da quei luoghi prediletti, Canetti ascoltava ed osservava il brulicare del popolo, che come nei quadri di Bruegel può essere placido e festoso, ma anche mostrare i denti e colpire al cuore; lì elaborava le nozioni di ‘cristalli di massa’, ‘metamorfosi’, ‘scarica’, sempre e innanzitutto aiutandosi con l’udito, come chi si serva dell’olfatto prima di portare cibo alla bocca. Seguendo questo intricato itinerario acustico è possibile incontrare Karl Kraus, Alban Berg, Hermann Scherchen, Cesare Pavese, James Joyce, Alma e Anna Mahler; e poi la lingua dei Boscimani, arcaica portatrice di miti, le voci degli animali e la danza dei Maori, il rumore prodotto dalle gocce di pioggia e le allucinazioni auditive di uno schizofrenico, la ‘massa statica’ dei concerti e la figura del direttore d’orchestra, incarnazione del potere: il tutto in una fitta trama di oralità, suono e musica che diventa per il lettore, come lo fu per lo scrittore, anche inesauribile e spesso inedita fonte di dati.

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